Ma niente, la pronuncia sembra restare qualcosa di superfluo. Se c'è bene, se no fa lo stesso, tanto l'importante è capirsi. Sì, STO PAIO DI PALLE. Ma che ve lo dico a fa', d'altronde sento ancora dire cose come salCiccia e coRtello. Le persone ci si affezionano a quelle parole, così tanto che anche se fai notare loro che non esistono, non ti credono mica sai. E vabbeh.
Eppure basterebbe così poco. Si narra che qualche pazzo sprovveduto abbia persino pensato di inventare un alfabeto apposito, universale, per permettere a tutti di pronunciare parole diverse dalla propria lingua materna. Che magnifica leggenda. Cosa? E' realtà? Eccolo qui, il caro amico IPA.
Basterebbe inserire nei programmi di lingua straniera delle superiori un briciolo di fonologia. Ha capito sig.ra ministrA Giannini? Da una glottologa come lei me lo aspetto eh.
"No va beh ma io le lingue le so bene anche senza quella roba lì" . Bravissimo. A me invece quella specie di elfico, dopo anni di studio di inglese e francese, mi ha stravolta. [Sì, questa è la parte del post in cui parlo un po' male di me così non sembro troppo maestrina.]
Lo ammetto, non sapevo che knowledge in British English fosse /ˈnɒlɪʤ/ cioè una roba tipo "NOLIG", mentre le spiegazioni sulla differenza tra vent e vin per me erano tutte inutili. Già le nasali non esistono, non sono tangibili, in più se non mi associ un simbolo a queste entità, è normale che continui a ordinare all'oste francese un bicchiere di vento. Che poi io sono ben strana eh, potrei racchiudere il mio rapporto con la pronansiescion in un semplice distico alla Jumanji:
"Se per il culo prenderai
Una pronuncia impeccabile avrai."
Tra i prof di lingua straniera incontrati negli anni, ne ricordo uno che ci chiedeva di esagerare. Nel dubbio, quando dovete pronunciare, sentitevi al teatro ed esagerate. Piccola grande verità. Tant'è che la parte minchiona di me ha fatto tesoro del consiglio, almeno parzialmente. Si da il caso che mi diverta spesso e volentieri ad imitare gli strani esseri che circolano per la facoltà, parlanti lingue straniere si intende. Si da il caso, inoltre, che durante tali prese per il culo riesca a raggiungere una pronuncia da livello C2. Peccato che poi quando faccio la seria torni al mio misero B2/C1. A sto punto mi sorge un dubbio: dovrei forse investire di più sulla me cazzona cabarettista e meno sulla studentessa speranzosa e diligente? Ci rifletterò.

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