venerdì 30 maggio 2014

Ikea (happy) family

Ieri, dopo anni, sono tornata all'Ikea, spinta da una voglia irrefrenabile di polpettine svedesi, biscottini allo zenzero e cianfrusaglie varie. E' stato proprio come immaginavo: una specie di ritorno a Narnia, e di certo lì gli armadi non mancano.
By the way, ricordavo solo alcuni aspetti del magico mondo Ikea, tra cui voglio citare:

-desiderio di ri-arredare la casa
-desiderio di avere una casa
-desiderio di avere una famiglia
-desiderio di possedere oggetti inutili
-desiderio di possedere oggetti utili
-desiderio di assaggiare ogni fottutissimo piatto o pietanza in offerta.

Insomma, sapevo già quanto fossero esperti di marketing questi svedesi furboni, tuttavia ho avuto il piacere di notare altre piccole cose, molto ma molto fiche, eque, solidali, ecologiche.

Prima di tutto, ho finalmente fatto la tessera "Ikea family" perchè, almeno nella mia città, offre sconti per andare al cinema (ebbene sì, proprio per quello). La prima piacevole sorpresa è stato il gadget associato all'iscrizione gratuita alla fidelity card. Avevate sentito parlare di quelle matite che si trasformano magicamente in piantine? Le foto girano da un po' su facebook e funzionano circa così





La matita in questione (quella delle foto che girano su effebi) si chiama "Sprout" ed è disponibile in diverse versioni, per ogni aroma, ma a noi checcefrega, stavamo parlando di quelle dell'Ikea.
Ebbene gli svedesi hanno preso spunto da questo progetto per modificare le loro famosissime matitine, aggiungendo una piccola capsulina di aneto. Non so che pianta sia, ma c'è scritto nella descrizione del nome. ODLA DILL ovvero "coltiva l'aneto".

E vai di riciclo, primo punto a favore di Ikea!

Proseguendo la visita, sono approdata nel reparto peluche. Ommioddio, darei loro un premio solo per offrire così tanti animaletti pelosi a prezzi che vanno dai 3 ai 19 euro. La cosa che mi ha colpita, però, è stata la presenza di bambolotti di pezza, quelle bambole che una volta usavano le nostre mamme. Sebbene le trovi leggermente inquietanti, sti svedesi, spesso descritti dalle cronache come xenofobi convinti, hanno prodotto bambole dalle sembianze occidentali, orientali e di colore.

L'inquietudine non ha colore


E così la famiglia si allarga, big up per Ikea!

Ultimissimo punto, oltre a trovare cartelli ovunque che ricordassero ai clienti che Ikea rispetta gli animali e compra salmone pescato responsabilmente, ero circondata da cagnolini. Sì, i nostri amici a 4 zampe sono i benvenuti, tanto nel negozio, quanto nel ristorante. Ho persino goduto nel vedere una coppia nel tavolo vicino al mio lamentarsi per la presenza di un barboncino ed andare via scandalizzata, chi non ama gli animali non deve mangiare vicino a me.

Quindi, ecco, sono felice.
Ieri al telegiornale ci hanno ricordato quanto l'umanità faccia schifo, con i servizi dedicati alle povere ragazzine indiane seviziate ed uccise, e queste piccole note di positività possono aiutare a contrastare la mentalità chiusa di alcune culture.
Ikea, ora mi aspetto da voi qualche idea per difendere e promuovere il ruolo della donna, chessssò, un nuovo catalogo dove magari la donna non stia sempre dietro alla cucina, ma questa è un'altra storia...

4 commenti:

  1. Magicissima Ikea!!! ... se sapessi di dover attendere "anni" prima di tornare all'Ikea, potrei tentare il suicidio a colpi di truciolato Billy...

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    1. Ahaha no infatti non commetterò più tale errore, anche perchè temo che i biscotti allo zenzero creino una certa dipendenza...

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  2. Non c'è un cacchio da fare, all'Ikea sono geni. Io ci passerei giornate intere.

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    1. Fossero tutti così i negozi, è come se si andasse lì per il piacere di girovagare più che per la spesa finale. E si sa, la felicità apre i portafogli :)

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